Làces/Latsch
Indicecomune in provincia di Bolzano (55 km), 639 m s.m., 78,82 km², 4870 ab. (lacesini/Latscher), patrono: santi Pietro e Paolo (29 giugno).
Centro della media val Venosta, presso lo sbocco della val Martello; è compreso nel Parco Nazionale dello Stelvio. Popolato da epoche molto antiche, dal sec. XII il territorio fu dei conti di Tirolo (che nel Duecento lo dotarono di un castello), pur essendo amministrato da signori locali. § Il paese, con un antico nucleo storico, conserva la chiesa di San Nicolò, romanica e ora sconsacrata, la chiesa dell'Ospedale detta “di Santo Spirito” (sec. XIV), con un altare ligneo scolpito di J. Lederer (1517), e la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, del primo Cinquecento, con portale coevo a ogiva in marmo. Del periodo barocco sono la villa Mühlrain (1580) e la cappella di Sant'Anna. In località Coldrano si trovano il castello omonimo, del sec. XV poi alterato, e il castello di Monte Sant'Anna, duecentesco e in seguito rimaneggiato. A Morter sono la chiesa di San Vigilio, del sec. XI con pianta trilobata; la chiesa di San Dionigi, quattrocentesca con un affresco sulla facciata e un portale marmoreo, e la chiesa di Santo Stefano, ricostruita nel tardo Quattrocento, che custodisce affreschi gotici. A Tarres (Tarsch) si trovano tre chiese di origine romanica: la parrocchiale, con affreschi e sculture in legno, la chiesa di San Medardo e quella di San Carpoforo, con un campanile in stile lombardo. § L'agricoltura produce frutta (soprattutto mele, pere, albicocche), cereali, patate e foraggi. È praticato l'allevamento bovino. Il comparto manifatturiero opera nei settori meccanico, del legno e della ceramica. Sviluppato il turismo, anche escursionistico.