Kásdaglis, Níkos
scrittore greco (Kos 1928). È uno dei maggiori rappresentanti della generazione del dopoguerra, caratterizzata da uno spiccato interesse per tematiche di carattere politico, dalla tendenza all'interpretazione lucida della realtà e da un forte realismo. Dopo aver militato nella resistenza della destra, fece il servizio militare che costituì per lui una drammatica esperienza di vita e lo spinse a scrivere i suoi primi racconti, provocando un radicale cambiamento delle sue posizioni politiche. Durante la dittatura dei colonnelli partecipò a numerose manifestazioni di protesta per l'assenza di libertà politiche e culturali. Nella sua produzione letteraria si possono riscontrare tre importanti filoni. Al primo si riconducono i racconti marini raccolti in Raffiche (1952), in cui analizza l'ambivalente rapporto degli isolani con il mare. Al secondo appartengono alcuni romanzi che hanno come tematica fondamentale l'azione negativa e spesso distruttrice dei meccanismi della società moderna (Teste rapate, 1959; Io sono il Signore Dio tuo, 1961; La sete, 1970; La tana, 1987). Al terzo filone fanno capo i romanzi e i racconti che si riferiscono a fatti storici della Grecia moderna: I denti del mulino (1955), Mitologia (racconti, 1977), L'inquieta (1985), che si riferisce ai fatti del Politecnico di Atene nel 1973, Il pantano (1988).