Jaeggy, Fleur
scrittrice italiana di origine svizzera (Zurigo 1940). Trascorsa l'infanzia in Svizzera, periodo che ha ispirato alcuni tra i suoi romanzi più noti, si è trasferita negli anni Sessanta in Italia. Dopo l'esordio con il romanzo Il dito in bocca (1968), ha pubblicato L’angelo custode (1971), Le statue d’acqua (1980) e I beati anni del castigo (1989), rievocazione della sua esperienza in un collegio femminile elvetico. Nella narrativa della Jaeggy, spesso autobiografica, si percepisce una particolare sensibilità nell'analisi psicologica dei personaggi femminili, dei loro sentimenti, descritti però senza enfasi e quasi con gelido distacco. Lo stile asciutto, incisivo, caratterizzato da periodi brevi rende limpidissima la rappresentazione delle emozioni e delle vicende. Anche in La paura del cielo (1993) l'autrice si rituffa negli ambienti chiusi e freddi della borghesia svizzera, raccontando storie di sentimenti non corrisposti e di rancori covati. In Proleterka (2000), ha affrontato il tema del rapporto padre-figlia con la consueta capacità di rendere nitida e spesso tagliente, l'analisi psicologica. Nel 2009 ha pubblicato Vite congetturali, mentre nel 2014 ha dato alle stampe Sono il fratello di XX.