Ivory, James (regista)

regista cinematografico statunitense (Berkeley, California, 1928). Cineasta colto e raffinato, ha svolto la sua prima attività in India, realizzandovi quattro film di confronto antropologico-ironico tra due civiltà: The Householder (1963), Shakespeare Wallah (1965), The Guru (1968), Bombay Talkie (1970). Negli USA ha girato Savages (1971); Party selvaggio (1974); Roseland (1977), trittico ambientato in un vecchio dancing newyorkese. In Europa sono invece ambientati Autobiography of a Princess (1975), sulla nostalgia di una mahārānī rifugiata a Londra per i fasti dell'“impero” indiano; The Europeans (1979), dal romanzo di H. James; Quartet (1981), che evoca l'atmosfera parigina degli anni “folli”. Con gli anni Ottanta sono arrivati grandi riconoscimenti di critica e di pubblico, grazie soprattutto a Calore e polvere (1981), Camera con vista (1985), Maurice (1987), tratti entrambi da romanzi di E. M. Foster, Mr. e Mrs. Bridge (1990). Ancora da Foster è tratto Casa Howard (1992), premiato al Festival di Cannes, mentre dall'omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro nasce l'ispirato Quel che resta del giorno (1993). Nel 1995 Ivory ha siglato la regia di Jefferson in Paris, sul viaggio del futuro terzo presidente americano alla corte del re di Francia nel 1784. Del 1996 è Surviving Picasso, con Anthony Hopkins nella parte del grande artista spagnolo. Uno dei temi preferiti, il confronto tra cultura americana ed europea, torna in La figlia di un soldato non piange mai (1998). Nel 2000 ha diretto The Golden Bowl, nel 2003 Le divorce, nel 2005 La contessa bianca e nel 2008 The City of Your Final Destination.

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