Incisa Scapaccino

Indice

comune in provincia di Asti (25 km), 131 m s.m., 20,85 km², 2031 ab. (incisiani), patrono: san Feliciano (8 giugno) e Maria Santissima Assunta (15 agosto).

Centro dell'Alto Monferrato, contornato da un'ampia ansa del torrente Belbo. La frazione di Villa, già abitata in epoca romana, fu importante centro fortificato in età medievale. Divenuto feudo degli Aleramici di Sezzadio (sec. XII), fu poi ereditato dagli Aleramici di Savona, che nel 1161 divennero marchesi d'Incisa e ne fecero il capoluogo di un vasto marchesato. Il feudo fu poi conquistato da Guglielmo marchese del Monferrato; nel 1546 fu acquistato dai Gonzaga, che ne investirono ancora gli Incisa. Il comune si chiamò Incisa Belbo fino al 1928, allorché prese la denominazione attuale a ricordo di Giovanni Battista Scapaccino, carabiniere e medaglia d'oro dell'esercito sardo (1802-1834), che qui ebbe i natali.§ Del grandioso castello medievale di Villa restano pochi ruderi e tracce del muro di cinta; la chiesa del Carmine, ricostruita nel 1487, conserva alcune parti dell'originaria struttura romanico-gotica; la chiesa di San Giovanni Battista, rifatta nel 1732, custodisce un altare barocco con un polittico tardogotico su fondo oro e una grande croce scolpita del sec. XV.§ Comune agricolo (cereali, uva, ortaggi) e zootecnico (bovini), conta insediamenti industriali nei settori enologico, alimentare, meccanico, calzaturiero e dei materiali da costruzione.

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