Havel, Václav
drammaturgo e uomo politico ceco (Praga 1936-Hrádeček 2011). Autore di testi di successo quali Garden-Party (1963), I protocolli (1966), La fatica di concentrarsi (1968), dopo la repressione della primavera praghese i suoi successivi lavori (L'udienza, Vernissage, I cospiratori) furono vietati in patria. Oppositore del regime comunista in Cecoslovacchia, fu tra i fondatori di Charta 77 e nel 1978 creò un Comitato per la difesa dei perseguitati politici; per queste attività fu incarcerato per molti mesi. Alla fine del 1989, nella fase di disgregazione del regime di G. Husák, Havel fu a capo dell'opposizione raccoltasi nel Forum Civico e il 29 dicembre venne eletto presidente della Repubblica. Riconfermato nella carica nel luglio 1990, si dimise nel luglio 1992, in vista dello scioglimento della Federazione cecoslovacca. Scioltasi quest'ultima nel gennaio 1993, Havel fu eletto alla presidenza della neonata Repubblica Ceca; rieletto nel 1998 guidò il suo Paese allo storico ingresso nella NATO (marzo 1999); lasciò l'incarico nel febbraio 2003.