Gotthelf, Jeremias
pseudonimo dello scrittore svizzero Albert Bitzius (Murten 1797-Lützelflüh, Berna, 1854). È uno dei maggiori narratori di lingua tedesca dell'Ottocento, rappresentante del realismo poetico. Figlio di un pastore protestante, di famiglia patrizia, divenne egli stesso pastore dopo aver studiato storia ed estetica a Gottinga. Vicario di suo padre fino al 1824, ebbe dissapori con le autorità che lo trasferirono a Berna. Fu polemista politico, predicatore, ispettore scolastico e direttore di associazioni culturali e benefiche e di riviste pedagogiche. Cominciò a scrivere a quarant'anni, lontano da scuole e correnti letterarie che disistimava, mosso dal desiderio di educare con esempi i suoi contadini, dimostrandosi narratore genuino, anche se ineguale. Il suo patriarcalismo è avverso a ogni soluzione politica, la sua visione del mondo contadino (protagonista della sua opera) è quella di uno stato culturale conforme alla natura; una creazione che deve difendersi dalla rovinosa civilizzazione cittadina, dalla scienza (cui Gotthelf preferisce la superstizione), dallo spirito del tempo. L'appartenenza a questo mondo, se da una parte conferisce alla sua opera un'impronta di autenticità e un'intensità di atmosfera, rese ancora più immediate dagli abbondanti inserti dialettali, non impedisce dall'altra una spietata lucidità di visione. Potenza di fantasia e vigore drammatico, uniti a una profonda perspicacia psicologica fanno dei suoi migliori romanzi, già a cominciare da Der Bauernspiegel (1837; Lo specchio dei contadini), delle vere e proprie epopee. Uli der Knecht (1841; Uli il servo) narra la salvezza e l'ascesa del bravo Uli alla proprietà e a un felice matrimonio grazie all'umanità del suo padrone, ed è continuato da Uli der Pächter (1849; Uli il fittavolo). Il racconto Die Schwarze Spinne (1842; Il ragno nero), un classico della novellistica tedesca, è la vicenda di un patto stretto dai contadini col diavolo per salvarsi dallo sfruttamento feroce dei signori e causa poi di una pestilenza, che è considerata da Gotthelf, come tutte le malattie, un'esplosione delle forze del male. Con Anne Bäbi Jowäger (1843-44), dove la superstizione contadina abita in un temperamento passionale e in una furia dell'amor materno, Gotthelf ci dà il suo ultimo grande romanzo, cui seguono racconti minori, tra cui Geld und Geist (1844; Danaro e spirito), dov'egli esplica il suo concetto di ricchezza come segno della grazia divina. L'apocalittico romanzo Zeitgeist und Bernergeist (1852; Spirito del tempo e spirito bernese) è l'ultimo appello di Gotthelf contro la politicizzazione della società.