Girard, René
antropologo, storico e critico letterario francese (Avignone 1923). Dal 1943 al 1947 ha studiato a Parigi presso l'École nationale des chartes per la formazione degli archivisti-storici, specializzandosi in storia medievale. Nel 1947, si è recato negli Stati Uniti, dove ha ottenuto il dottorato in storia nel 1950 all'Università dell'Indiana e ha cominciato a insegnare letteratura. Professore emerito di letteratura, lingua e cultura francese alla Stanford University, dal 1980 fino al 1995, anno del suo ritiro, è noto soprattutto per gli studi sul sacrificio come sublimazione della violenza; ha suscitato ampio dibattito tra gli studiosi con la sua trilogia La violence et le sacré (1972; La violenza e il sacro), Des choses cachées depuis la fondation du monde (1978; Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo) e Le bouc émissaire (1982; Il capro espiatorio), nel quale, ricorrendo a materiale comparativo assai vasto (dalla tragedia greca ai riti dei Polinesiani), ha cercato le origini dei primi riti e istituzioni culturali, ponendo l'accento sul ruolo della violenza fondatrice, della vittima emissaria e sul valore della violenza sacrificale. Altre opere: La route antique des hommes pervers (1985; L'antica via degli empi), Je vois Satan tomber comme l'eclair (1999; Vedo Satana cadere come la folgore), Le sacrifice (2003; Il sacrificio), Verité ou foi faible. Dialogue sur christianisme et relativisme (2006; Verità o fede debole. Dialogo su cristianesimo e relativismo) con G. Vattimo, Anorexie et désir mimétique (2008; Anoressia e desiderio mimetico). Nel 2005 è stato eletto membro dell'Académie française.