Gance, Abel
regista cinematografico francese (Parigi 1889-1981). Indomabile visionario, definito il V. Hugo dello schermo per la sua illimitata grandeur, anticipò l'avanguardia con La folie du Docteur Tube (1916), cui fece seguire J'accuse (1918) e La roue (1923), esasperando il montaggio alla Griffith. Con Napoléon vu par Abel Gance (1927) introdusse lo schermo triplo, accentuando assai prima del cinerama gli effetti di “polivisione”, secondo un procedimento di cui detenne, come per altre innovazioni, il brevetto e che egli stesso accrebbe con la stereofonia – dopo aver girato La fine del mondo nel 1930 – in una seconda edizione del Napoleone (1934). Col sonoro ebbe vita più difficile e dovette sopportare anche un decennio di disoccupazione (dal 1943 al 1953): fu costretto a progetti meno ambiziosi (da Lucrezia Borgia del 1935 a Cirano contro D'Artagnan del 1963), ma non mancò di riproporre J'accuse nel 1938, la polivisione in Magirama (1956) e l'eroe favorito in Napoleone ad Austerlitz (1960).