Fukushima, disastro nucleare di
È stato un disastro nucleare avvenuto nella centrale di Fukushima Dai-ichi a Ōkuma (costruita a partire dal 1967 e operativa dal 1971), nella prefettura di Fukushima, dopo il terremoto del Tōhoku dell’11 marzo 2011. Al momento dell’incidente i reattori 4, 5 e 6 erano spenti per rifornimento, mentre i reattori 1, 2 e 3 interruppero automaticamente le loro reazioni di fissione: lo tsunami seguito al terremoto colpì violentemente la centrale e distrusse i generatori di emergenza per il raffreddamento dei reattori. Questo portò a tre incidenti nucleari con esplosioni di aria e idrogeno e rilascio di materiale radioattivo nei reattori 1, 2 e 3 dal 12 al 15 marzo. Nei giorni immediatamente successivi agli incidenti, il governo giapponese elaborò un piano di evacuazione della popolazione residente obbligatorio entro i 10 km e, su base volontaria, nella fascia tra i 20 e i 30 km dalla centrale. Il rientro della popolazione nelle proprie abitazioni è avvenuto in maniera graduale tra il 2012 e il 2016. Nel 2012 è stato dimostrato che le cause del disastro erano prevedibili e l’operatore dell’impianto (TEPCO) non avrebbe operato valutando correttamente i rischi. Sebbene a oggi le radiazioni abbiano provocato un solo morto, Fukushima è l’incidente nucleare più grave da quello di Chernobyl del 1986. La quantità di radioattività rilasciata nell'aria dai reattori di Fukushima è dieci volte inferiore a quella della centrale ucraina, ma attualmente non è possibile prevedere appieno le conseguenze della contaminazione sotterranea e del tratto di mare nei pressi della centrale. Nel 2013 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rilevato che i residenti dell'area che erano stati evacuati sarebbero stati esposti a basse quantità di radiazioni e che gli impatti sulla salute indotti dalle radiazioni risulteranno probabilmente bassi. È in corso un programma di bonifica per decontaminare le aree colpite e dismettere l’impianto che dovrebbe concludersi nell'arco di 30-40 anni e che comprende una barriera del suolo ghiacciata che riduca al minimo la contaminazione con elementi radioattivi delle falde acquifere sotterranee.