Frank, Robert
fotografo svizzero (Zurigo 1924- Inverness 2019). Ha mosso i primi passi nella professione fotografica a Zurigo e a Basilea (1940-42), per poi trasferirsi negli Stati Uniti (1947), dove ha realizzato reportage e servizi di moda apparsi su numerose testate tra cui Life, Harper’s Bazaar, Fortune, Look, New York Times. Noto per i suoi rapporti di amicizia con alcuni esponenti di punta della beat generation, nel 1955-56 ha percorso tutti gli Stati Uniti grazie a un finanziamento concesso dalla Fondazione Guggenheim. Frutto di questa esperienza è il libro fotografico Americans (1958-59), con testo di J. Kerouac, da cui emerge un ritratto a tutto tondo degli States e dei suoi abitanti, che appaiono molto più inquieti e problematici di quanto certi stereotipi vogliano far credere. Anticonvenzionale è anche l'approccio tecnico adottato (inquadrature approssimative, zone sotto- o sovraesposte), che irride ogni pretesa di oggettività. Dopo essersi dedicato per un certo periodo alla realizzazione di film indipendenti, Frank è tornato alla fotografia per sperimentare tecniche miste, soprattutto fotomontaggi realizzati con la Polaroid. Tra i suoi libri, particolarmente significativi sono Indiens pas morts (1956) e The lines of my hand (1971). Nel 1994 dona gran parte del suo materiale artistico alla National Gallery of Art di Washington che crea la Robert Frank Collection.