Franchina, Nino
scultore italiano (Palmanova, Udine, 1912-Roma 1987). Dopo aver fatto parte del gruppo di Corrente, nel 1947 aderì al Fronte Nuovo delle Arti. La sua prima fase, figurativa, fu sotto l'influenza arcaizzante di A. Martini. In seguito al soggiorno parigino (1947-50), che lo portò a contatto della scultura di Brâncusi e di Calder, fu attratto nell'orbita astratta. Le sue composizioni, che negli anni Cinquanta erano costituite da forme geometriche, diventarono poi arabeschi sotto l'influsso della coeva scultura surrealisteggiante inglese (Lo stregone, Torino, Galleria d'Arte Moderna; Araldica, Palermo, Ente Provinciale per il Turismo; Spoleto, Spoleto, piazza del Municipio). Dopo l'esperienza del 1972 alla Biennale di Venezia, dove ebbe una sala personale, partecipò a parecchie esposizioni, tra cui quella dell'Informale in Italia (Bologna, 1983). Continuò ad approfondire il tema della scultura monumentale, arrivando a risultati di notevole rilievo, come La grande Araldica (1982).