Fourier, François-Marie-Charles
Indicefilosofo e riformatore sociale francese (Besançon 1772-Parigi 1837). Costretto a guadagnarsi da vivere facendo il commesso di negozio, andò maturando le sue teorie, improntate al socialismo utopistico. Secondo Fourier è possibile liberare il mondo dall'egoismo umano e le masse dallo sfruttamento e dalla miseria dando alla società un nuovo ordine razionale che regoli i rapporti inter-individuali in base allo studio delle passioni e dei sentimenti umani (“matematica delle passioni”), instaurando così l'“armonia universale”. Fourier sostituisce all'assetto economico del liberismo concorrenziale un piano cooperativistico fondato sulla falange, comunità di lavoro volontaria formata da circa 1600 membri assortiti in modo da armonizzare naturalmente nelle diverse mansioni ed esigenze produttive della collettività, così che ognuno possa realizzare se stesso lavorando e sentendosi contemporaneamente libero. La falange avrebbe dovuto vivere e lavorare in un complesso di edifici, il falansterio, circondato di terreni, orti e giardini. La realizzazione di tale programma avrebbe sicuramente portato, secondo Fourier, al raggiungimento della felicità universale e addirittura alla trasformazione degli stessi elementi naturali. Le teorie espresse da Fourier nelle opere Théorie des quatre mouvements et des destinées générales (1808), Traité de l'association domestique et agricole (1822, meglio nota sotto il titolo Théorie de l'unité universelle, 1841), Le nouveau monde industriel et sociétaire (1829), Pièges et charlatanisme des deux sectes de Saint-Simon et d'Owen (1831), e La fausse industrie morcelée (1835-36), sono espressione di una grande tensione spirituale verso un completo riassetto della società; su questo aspetto fermarono la loro attenzione critica K. Marx e F. Engels. Nel 1967 è stato scoperto un manoscritto incompleto di Fourier, Le nouveau monde amoureux.
Bibliografia
G. Del Bo, Fourier e la scuola societaria 1801-1822, Milano, 1957; R. Massari, Fourier, Roma, 1989.