Ferróni, Giùlio
storico della letteratura (Roma 1943). Docente di letteratura italiana presso l'Università La Sapienza di Roma, si è occupato principalmente di letteratura cinquecentesca, dedicandosi soprattutto al teatro di quel periodo in opere d'impegno analitico quali “Mutazione” e “riscontro” nel teatro di Machiavelli (1972); Le voci dell’istrione. Pietro Aretino e la dissoluzione del teatro (1977); Il testo e la scena (1980). Alla produzione in versi del XVI secolo ha dedicato le due antologie La “locuzione artificiosa”. Teoria ed esperienza della lirica a Napoli nell’età del manierismo (1973) e Poesia italiana del Cinquecento (1978). Alla teoria critica, con riferimento a una delle categorie fondamentali della letteratura moderna, appartiene invece il saggio Il comico nelle teorie contemporanee (1974). Nel 1991 ha pubblicato una Storia della letteratura italiana per le scuole, nella quale vengono in buona parte ribaltati, soprattutto nel tomo dedicato al Novecento, i tradizionali giudizi assegnati ai diversi autori, con la tendenza a rivalutare quelli solitamente considerati minori. Ancora sul teatro è il saggio La semiotica e il doppio teatrale (1993), cui hanno fatto seguito le Lettere a Belfagor (1994) che accusano di diffuso conformismo la cultura di sinistra. Una feroce satira della categoria degli intellettuali caratterizza La scena intellettuale. Tipi italiani (1998), mentre vari saggi sulla letteratura contemporanea sono contenuti in Passioni del Novecento (1999).