Enemónzo
Indicecomune in provincia di Udine (63 km), 395 m s.m., 23,70 km², 1347 ab. (monzini), patrono: santi Ilario e Taziano (16 marzo).
Centro della Carnia, situato alla sinistra del Tagliamento. Di origine preistorica, fu territorio dei Galli e dei Romani. Nel Medioevo appartenne ai patriarchi di Aquileia, condividendo in seguito le vicende della Carnia; nel 1420 passò a Venezia. Fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1976.§ L'abitato conserva alcune abitazioni di tipica architettura carnica, la quattrocentesca chiesetta della Madonna (rimaneggiata) e la parrocchiale dei Santi Ilario e Taziano, ricostruita nel 1733. La chiesetta di San Rocco, risalente al sec. XVI, è stata restaurata dopo il sisma. A Colza sorge la quattrocentesca chiesa di San Giorgio, con pareti e coro affrescati (1513), ampliata nel Settecento con portico ligneo e campanile a vela. Affreschi del sec. XVI si trovano nella chiesa di Santa Giuliana, a Fresis. La chiesa di San Nicola, a Maiaso, fu ricostruita nel 1880.§ L'agricoltura produce cereali, foraggi e ortaggi; attivi lo sfruttamento dei boschi (funghi e legname) e l'allevamento bovino. L'industria opera nei settori edile, siderurgico, lattiero-caseario e della lavorazione del legno. Fiorente il turismo naturalistico ed escursionistico.