Emanuèlli, Enrico

scrittore e giornalista italiano (Novara 1909-Milano 1967). Formatosi nel gruppo novarese della Libra, affiancò all'attività giornalistica (inviato speciale de La Stampa, collaboratore della Gazzetta del Popolo e del Corriere della Sera) quella di narratore. Esordì col breve romanzo Memolo (1929), ritratto di un impiegato condizionato dalla mediocrità e dal conformismo piccolo-borghese. Seguirono altri libri caratterizzati da una salda unità stilistica: Radiografia di una notte (1932), Uomo del Settecento (1933, biografia di Pindemonte), Racconti sovietici (1935), Storie crudeli (1940). Con Un'educazione sbagliata (1942), Il mondo sulle pareti (1942), La congiura dei sentimenti (1943), Dei sentimenti (1944) Emanuelli diede piena misura delle sue qualità di narratore attento ai sentimenti più minuti, espressi da personaggi dominati dall'impotenza di stabilire un rapporto di dominio sul reale. All'attività giornalistica sono legati i libri di viaggio, reportages privi di tesi precostituite e ricchi di curiosità umanistica (Il pianeta Russia, 1952; Un viaggio sopra la terra, 1953; Giornale indiano, 1955; La Cina è vicina, 1957). Ritornò alla narrativa con Uno di New York (1959), amara descrizione della vita di provincia da parte di un uomo che ha ormai acquisito un altro modo di vita, e Settimana nera (1960), Una lettera dal deserto (1960), Un gran bel viaggio (1967) e l'autobiografico Curriculum mortis (postumo, 1968).

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