Elitis, Odissèo

pseudonimo del poeta greco Odisseo Alepudelis (Hēráklion, Creta, 1911-Atene 1996). Fu, con Seféris, il massimo esponente della poesia di rottura nata in Grecia negli anni Trenta e animò le pagine della rivista Nea Gràmmata, diretta da A. Karandónis. La luce e il paesaggio dell'Egeo riempirono le sue prime raccolte di versi: Orientamenti (1940), che comprende precedenti poesie giovanili, Il sole primo (1943) e Variazioni su un raggio (1945), dove la forma rivela una profonda esperienza surrealistica. Le vicende della guerra (combatté sul fronte albanese) influirono molto sulle opere successive: nacquero così il Canto eroico e funebre per il sottotenente morto in Albania (1945) e La bontà al passo dei lupi (1947). Con lo scoppio della guerra civile Elitis si trasferì a Parigi, dove rimase fino al 1952 come direttore di un programma radiofonico e collaboratore del quotidiano Kathimerinī. Nel 1959, tornato in patria, pubblicò una delle sue migliori opere poetiche, Dignum Est, che gli valse il Premio Nazionale di Poesia e fu successivamente musicata dal compositore Mikis Theodorakis. Tema centrale è sempre la guerra, unita alla rievocazione delle sofferenze del popolo greco durante gli anni bui dell'occupazione tedesca fino alla guerra civile. Altre opere: Sei più un rimorso per il cielo (1961), L'albero della luce e la quattordicesima meraviglia (1971), Il Sole assolatore (1972), Monogramma (1972), Carte aperte (1974), Maria Nefeli (1978), Diario di un invisibile aprile (1984). Nel 1979 ricevette il premio Nobel per la letteratura.

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