Dennett, Daniel Clement

filosofo statunitense (Boston 1942). Formatosi sotto l'influenza dell'empirismo logico e del comportamentismo, studioso di neuroscienze, psicologia, linguistica e intelligenza artificiale, è tra i critici più radicali di ogni forma di dualismo nel campo della filosofia della mente. Pur affermando con risolutezza che il problema della coscienza umana deve essere ricondotto nell'ambito scientifico, Dennett ritiene inadeguato il riduzionismo fisicalista, perché lo studio dei sistemi orientati e intenzionali è a suo modo di vedere essenziale per la comprensione della mente; la categoria dell'intenzionalità è indispensabile per l'analisi dei comportamenti ed è applicabile a tutti i sistemi orientati a uno scopo, naturali o artificiali che siano. È dallo sviluppo delle neuroscienze e della tecnologia che, secondo Dennett, ci si deve attendere una comprensione migliore della coscienza. Nell'acceso dibattito sul New Atheism numerose critiche ha ricevuto Breaking the Spell: Religion as a Natural Phenomenon (2006; Rompere l'incantesimo: la religione come fenomeno naturale). Dennett sostiene che la religione potrebbe essere sottoposta a studi approfonditi di tipo scientifico come tutti gli altri fenomeni naturali. Tra le sue pubblicazioni: Content and Consciousness (1969; Contenuto e coscienza), The Intentional Stance (1987; L'atteggiamento intenzionale), Consciousness Explained (1991; La coscienza spiegata), Kinds of Minds. Toward an Understanding of Consciousness (1996; La mente e le menti. Verso una comprensione della coscienza), Freedom Evolves (2003; L'evoluzione della libertà), Sweet Dreams: Philosophical Obstacles to a Science of Consciousness (2005; Sweet Dreams: Illusioni filosofiche sulla coscienza),

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