Corona, Mauro
IndiceScrittore, alpinista e scultore italiano (Baselga di Pinè, 1950). All’anagrafe Maurizio, è figlio di Domenico "Meni" Corona e Lucia "Thia" Filippin. Nato in Trentino, cresce a Erto nella valle del Vajont, di cui la sua famiglia è originaria. Ancora bambino, su quei monti scopre la passione per la montagna e per l’alpinismo. Si avvicina poi alla grande letteratura (Tolstoj, Dostoevskij e Cervantes in particolare) e apprende dal nonno intagliatore i primi rudimenti della scultura lignea. A seguito del disastro del Vajont nel 1963, Corona viene mandato in collegio a Pordenone dove prova nostalgia per i suoi boschi e le sue montagne. Tornato a Erto, frequenta l’Istituto per Geometri Marinoni di Udine. Dalla fine degli anni '60, Mauro Corona lavora prima come manovale a Maniago e poi nella cava di marmo del Monte Buscada. Alla chiusura della cava, Corona si dedica a lavori saltuari, continuando ad arrampicare e a scolpire figurine in legno raffiguranti madonnine, camosci, scoiattoli, uccelli. Nel 1975 le sue opere vengono notate nel suo studio di Erto, e comprate in blocco da Renato Gaiotti di Sacile, che in seguito gli commissiona anche una Via Crucis per la locale chiesa. La fiducia nelle sue opere lo porta a trovarsi un maestro in Augusto Murer di Falcade. Dal 1976, con mostre in diversi Paesi europei, la scultura diventa una delle attività principali di Mauro Corona. In quegli stessi anni continua anche ad arrampicare attrezzando le falesie di Erto e Casso, scalando le principali vette del Friuli e spingendosi fino alla Groenlandia e alla Yosemite Valley in California. Negli anni Novanta comincia a dedicarsi alla scrittura; i suoi primi racconti vengono pubblicati nel 1997 sul Gazzettino; proprio i racconti e i romanzi fanno conoscere Mauro Corona al grande pubblico e alla critica. Egli nelle sue opere apre al lettore lo sguardo su un mondo scomparso di valori antichi, tradizioni, odori e colori legato alle sue montagne e ai suoi boschi, portando a riflettere, con un tono spesso malinconico, sul rapporto dell’uomo con la natura, con le proprie radici, con il progresso. Ottiene numerosi riconoscimenti in campo letterario tra cui: il Premio Papa Leone I Magno nel 1993; il Premio San Marco nel 1995; il Cardo d’argento 27° Premio Itas del Libro di montagna nel 1998 (ll volo della martora); il Premio Nazionale di letteratura naturalistica Parco della Majella 2° premio per la sezione narrativa edita 2002 (Le voci del bosco); il Cardo d’argento 37° Premio Itas del Libro di montagna nel 2008 (Cani, camosci, cuculi e un corvo); il Premio Grinzane-Cavour nel 2008 (Le voci del bosco); il Premio Cavallini nel 2009 (ll canto delle manére); il Pelmo d’Oro nel 2009; il Premio Bancarella nel 2011 (La fine del mondo storto); il Premio Mario Rigoni Stern 2014 (La voce degli uomini freddi). È inoltre entrato come finalista al Premio Campiello 2014 (La voce degli uomini freddi). Dal 2018 è stato ospite fisso del programma televisivo Cartabianca di Bianca Berlinguer su Rai 3 e vi rimane fino alla chiusura definitiva nel 2023, quando riprende lo stesso ruolo a È sempre Cartabianca su Rete 4.
Opere
Raccolte di racconti: Il volo della martora (1997); Le voci del bosco (1998); Nel legno e nella pietra (2003); Aspro e dolce (2004); Cani, camosci, cuculi (e un corvo) (2007); Torneranno le quattro stagioni (2010); I misteri della montagna (2016).
Romanzi: L’ombra del bastone (2005); Storia di Neve (2008); Il canto delle manére (2009); La fine del mondo storto (2010); Come sasso nella corrente (2011); La voce degli uomini freddi (2013).