Conóne (generale ateniese)
(greco Kónōn-ōnos; latino Conon -onis). Generale ateniese (tra i sec. V e IV a. C.), figlio di Timoteo; assunse il comando della flotta ateniese dopo la sconfitta di Notio (407). Nella primavera del 406, accorso con una flotta di 70 navi per salvare l'isola di Lesbo, fu bloccato nel porto di Mitilene dal navarca spartano Callicratida e fu poi liberato dal vittorioso intervento degli Ateniesi alle Arginuse. Nel 405, quando la flotta ateniese fu sconfitta da Lisandro a Egospotami, Conone riuscì a salvarsi con nove triremi e riparò a Cipro presso Evagora. Per mediazione di quest'ultimo, nel 397 ricevette da Artaserse l'incarico di dirigere le operazioni navali contro gli Spartani, ai quali inflisse un'irreparabile sconfitta a Cnido, sulle coste della Caria (394). Ritornato ad Atene, provvide alla ricostruzione delle Lunghe Mura (393) che univano la città al Pireo e successivamente contribuì al rifiorire dell'impero ateniese. Dopo la visita di Antalcida a Tiribazo, volta a convincere il satrapo a una politica filo-spartana, Conone si recò a Sardi in missione diplomatica per sostenere la causa ateniese; fu però arrestato e scomparve quindi dalla scena politica (sembra infatti che sia riuscito a fuggire, ma che sia morto poco dopo a Cipro).