Chlebnikov, Velimir
pseudonimo del poeta russo Viktor Vladimirovič Chlebnikov (Tundutovo 1885-Santalovo 1922). Fu, con Majakovskij, il più originale creatore del futurismo russo e contribuì con i suoi componimenti alla raccolta futurista Schiaffo al gusto del pubblico (1912). Temperamento geniale e disordinato, sorta di filosofo matematico, “geniale esploratore di nuovi continenti poetici”, come venne felicemente definito, Chlebnikov si impegnò in una originale ricerca interdisciplinare che tentava di fondere misticismo e razionalità. Impegnandosi in audaci sperimentazioni verbali, Chlebnikov divenne una figura centrale dell'avanguardia russa. Il suo progetto globale del “mondo in quanto poesia” si basava sul tentativo di distruggere la lingua comunicativa normale e di inventare una lingua “transmentale” (zaum) che annullava i principi della comunicazione razionale per acquisire nuovi significati metalogici. L'esito di questo progetto, perseguito con maniacale energia, è il monumentale Zangezi (1922), sorta di bizzarra enciclopedia che riassume le sue astruse ricerche nei campi della linguistica, della storia e della matematica. Tra le opere poetiche ricordiamo: Creazioni (1906), Florilegio (1909), I figli della lontra (1913) e Notte in trincea (1921).