Chari
fiume dell'Africa centrale, principale immissario del lago Ciad; si forma dall'unione di vari corsi d'acqua che nascono dal versante settentrionale dei rilievi della Repubblica Centrafricana, soglia spartiacque tra i bacini del Nilo, del Congo e del lago Ciad. Secondo alcuni autori lo Chari si forma dalla confluenza dei fiumi Gribingui e Bamingui, 90 km a SE della città di Sarh (ex Fort-Archambault), ricevendo poi l'Aouk da destra e l'Ouham da sinistra; il fiume avrebbe così una lunghezza di 1000 km. Secondo altri invece il principale ramo sorgentifero dello Chari è l'Ouham, per cui il suo percorso sarebbe di 1450 km. Scorre poi con il nome di Chari verso NW attraverso il territorio del Ciad, ricevendo da destra il Salamat, da sinistra, a N'djamena, il Logone, il suo maggior tributario, che gli porta le acque dell'Adamau, e dopo aver segnato un tratto del confine con il Camerun sfocia infine nel lago Ciad con un ampio delta paludoso. Di notevole portata nel periodo delle piogge, durante il quale è navigabile sino a Sarh da piccole imbarcazioni, lo Chari rappresenta l'asse vitale del territorio che attraversa; le sue acque sono largamente utilizzate a scopi irrigui e, nel tratto inferiore, sono molto pescose. Il suo bacino imbrifero è assai esteso (650 000 km²); nei periodi di piena talvolta il sistema idrografico dello Chari si collega a quello nigeriano del Benue tramite il Logone e il Mayo-Kebbi. Tra i principali esploratori che effettuarono la ricognizione del corso del fiume si annoverano H. Barth (1852), G. Nachtigal (1872-73), E. Gentil (1897) ed E. Lenfant (1907), che scrisse La découverte des grands sources du centre de l'Afrique (1909).
Chari. Veduta aerea dell'estuario del fiume nel lago Ciad.
De Agostini Picture Library/N. Cirani