Castelsèprio

Indice

comune in provincia di Varese (17 km), 310 m s.m., 3,88 km², 1237 ab. (sepriesi), patrono: Santa Maria Addolorata (15 settembre).

Generalità

Centro del Varesotto, situato sulla riva destra del fiume Olona; è famoso per il suo sito archeologico, uno dei più importanti dell'intera Lombardia.

Storia

Corrisponde al castrum tardoromano di Sibrium, cui nell'alto Medioevo faceva capo il vasto comitato del Seprio. Il borgo, citato a partire dal sec. VII, nel XII cominciò a decadere anche per essersi alleato con Federico Barbarossa. Nel 1247 si diede a Pagano della Torre; quarant'anni dopo l'arcivescovo Ottone Visconti ne ordinò la distruzione integrale, risparmiando solo gli edifici religiosi. Rimasto disabitato fino a tutto il sec. XVIII, a causa del decreto che proibiva di ripopolare il luogo, simbolo di indipendenza e spesso rifugio di nobili o eretici in contrasto con Milano, fu ricostruito poco più a S. Successivamente il territorio rimase a rami secondari della famiglia Visconti.

Arte

I monumenti più significativi di Castelseprio si trovano nell'area archeologica, riscoperta nella seconda metà del sec. XX e comprendente il complesso costituito dalle rovine del borgo fortificato, con la porta del castrum, le mura, le rovine di un'abitazione e alcune torri; la vasta basilica paleocristiana di San Giovanni Evangelista, edificio rettangolare a tre navate su pilastri (forse sec. V), con l'abside semicircolare aggiunta nel sec. VI-VII; il battistero, con fonte battesimale a doppia vasca (sec. V-VII); i resti di una grande cisterna; la chiesa esagonale di San Paolo (sec. XI-XII), con copertura a volta; e la cascina di San Giovanni, sede nel sec. XV di un convento francescano. All'esterno delle mura si trova la chiesetta di Santa Maria foris Portas, promossa dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 2011 all'interno della Rete Longobarda, rettangolare con atrio a tre absidi a trifoglio (sec. VII-VIII); le absidi laterali, distrutte nell'Ottocento, furono ricostruite nel 1947-48. Sulle pareti dell'abside centrale furono scoperti nel 1948 affreschi con Storie della vita della Vergine e dell’infanzia di Cristo, che rappresentano uno dei più importanti cicli di pittura altomedievale, punto di congiunzione tra lo stile classico e quello bizantino.

Economia

Oltre che dal turismo, escursionistico e legato all'area archeologica, risorse provengono dall'industria, che opera prevalentemente nei settori meccanico, tessile e delle materie plastiche.

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