Carlo VI (re di Francia)
re di Francia, detto il Folle (Parigi 1368-1422). Primogenito di Carlo V, succedette al padre nel 1380 mentre il governo veniva assunto da un consiglio di reggenza formato dai duchi d'Angiò, di Berry, di Borbone e di Borgogna, assai più preoccupati di accrescere ciascuno le proprie ricchezze e di acquistare potere personale che di governare il Paese. Ne seguirono un grave dissesto delle finanze statali e conseguenti inasprimenti fiscali che provocarono torbidi e tumulti in varie città e soprattutto a Parigi (maillotins). Questo disastroso periodo finì nel 1389, quando il re, liberatosi dei suoi reggenti, richiamò i consiglieri del padre che ripristinarono i sistemi di governo di Carlo V di cui il Paese beneficiò immediatamente. Nel 1392 Carlo VI impazzì e in seguito fu re solo di nome. Il governo ricadde nuovamente in mano ai duchi e al fratello del re, Luigi d'Orléans. Rivalità e contese portarono all'assassinio (istigato dal duca di Borgogna Giovanni Senza Paura) di Luigi d'Orléans (1407). La Francia fu divisa fra le fazioni degli Armagnacchi e dei Borgognoni e gli Inglesi ne approfittarono per riportare una decisiva vittoria ad Azincourt (1415) e occupare gran parte del Paese. Nemmeno questa catastrofe servì a ristabilire l'unità nazionale: anzi il delfino Carlo (VII) fece assassinare nel 1419 il duca di Borgogna, Giovanni Senza Paura. Carlo VI allora, spintovi dal nuovo duca di Borgogna Filippo il Buono, alleato all'Inghilterra, diseredò il delfino e riconobbe Enrico V, re d'Inghilterra e marito di sua figlia Caterina, reggente ed erede al trono di Francia (Trattato di Troyes, 1420); Enrico però morì prima di Carlo VI, lasciando i suoi diritti sulla corona francese al figlio Enrico VI.