Caravìa, Alessandro

poeta italiano (1503-1568). Scrisse in dialetto veneziano, con forti coloriture popolaresche, un poemetto che è abile e saporita parodia del poema epico: La verra antiga de castellani, canaruoli e gnatti, con la morte de Giurco e Gnani, in lengua brava (1550). La beffarda e poco ortodossa descrizione della morte dei due protagonisti lo fece incappare in un processo del Sant'Uffizio che lo costrinse a un rifacimento del poema. Di Caravia sono anche il Naspo Bizaro, quattro lunghe serenate amorose, e, probabilmente, La Caravana (1573), raccolta di rime varie.

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