Caraion, Ion

pseudonimo del poeta, saggista e traduttore romeno Stelian Diaconescu (Rusavǎt 1923-Losanna 1986). Il suo primo volume, Panopticum (1943), venne bloccato dalla censura per il contenuto violentemente negativo; seguirono, subito dopo la guerra, L'uomo stagliato sul cielo (1945) e Canti neri (1946). La naturale disposizione alla nevrosi e l'inclinazione a cogliere gli aspetti negativi dell'esistenza, evidenti in queste prime raccolte, furono poi esacerbate da esperienze di vita che lo segnarono profondamente: la guerra e la lunga detenzione per motivi politici. Dopo un silenzio ventennale, Caraion pubblicò il volume Saggio (1966), cui fecero seguito numerosi altri sia di versi (La mattina di nessuno, 1967; I monti di osso, 1972; L'amore è lo pseudonimo della morte, 1982) sia di critica (Il duello con i gigli, 1972; L'enigmatica nobiltà, 1974).

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