Capraròla
Indicecomune in provincia di Viterbo (18 km), 520 m s.m., 57,47 km², 5197 ab. (caprolati), patrono: sant’ Egidio (1° settembre).
Centro dei monti Cimini sul lago di Vico. Fondato intorno al sec. X, fu conteso da vari feudatari. Possesso degli Anguillara nel 1456, fu ceduto ai Farnese nel 1504 e nel 1537 entrò a far parte del Ducato di Castro, con il quale visse un periodo di splendore. Passò poi ai Borbone quale dote di Elisabetta Farnese, sposa di Filippo V di Spagna. § Il borgo medievale (sec. XIII-XIV) conserva piccole vie, il castello dei Prefetti di Vico, la fontana delle Tre Cannelle e palazzo Fabrizi. Del Rinascimento rimangono molti monumenti, in particolare il celebre palazzo Farnese, imponente costruzione pentagonale (realizzato dal Vignola su progetto del Sangallo) con la Scala Regia, la Sala dei Fasti di Ercole, decorata dagli Zuccari, l'imponente Sala del Concilio di Trento, la Sala del Mappamondo e le grandiose scuderie. Sul retro del palazzo si aprono i giardini all'italiana, creati secondo il gusto cinquecentesco, che culminano nella palazzina detta “del Piacere”, costruita in epoca successiva. La chiesa di Santa Teresa è un capolavoro di architettura barocca con dipinti del Lanfranco; sulla strada che scende dal palazzo Farnese dividendo in due l'abitato prospettano palazzi cinque-secenteschi di impronta vignolesca. § La produzione di nocciole e castagne dà vita a un ricco mercato, sostenuto da sagre e manifestazioni. Notevole anche il turismo, attratto dal lago e dalla riserva naturale.