Calvési, Maurìzio
storico e critico d'arte italiano (Roma 1927). È stato professore di storia dell'arte moderna all'Università di Roma “La Sapienza”. Dopo gli studi sul Cinquecento (Le incisioni dei Carracci, 1965) e sul Seicento (Il barocco leccese, 1966), si è interessato all'arte moderna e ai movimenti dell'avanguardia (Le due avanguardie, 1971). Sono seguiti Duchamp invisibile (1975), Avanguardia di massa (1978), La metafisica schiarita (1982). È stato curatore della sezione Arti Visive della XLII Biennale di Venezia. Ha diretto la rivista Art e Dossier e ha collaborato con L'Espresso. Nel 1997 ha fatto parte della giuria della XLVII Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, ma se ne è dimesso al momento delle votazioni finali in segno di dissenso per la decisione di attribuire uno dei due riconoscimenti più importanti all'artista M. Abramovic. Fra i suoi libri più recenti ricordiamo La realtà del Caravaggio (1990), La melanconia di Albrecht Dürer (1993), La “Pugna d’amore in sonno” di Francesco Colonna Romano (1996), La cappella Sistina e la sua decorazione da Perugino a Michelangelo (1997), Piero della Francesca (1998), Storia della seduzione (1999). Dal 1997 al 2001 è stato direttore scientifico della rivista Ars.