Cadórna, Luigi
Indicemaresciallo d'Italia (Pallanza 1850-Bordighera 1928), figlio di Raffaele. Nominato capo di Stato Maggiore nel luglio 1914, si batté per un immediato intervento nella prima guerra mondiale. Dal maggio 1915 al novembre 1917 diresse le operazioni terrestri con molta autorità e durezza, con piena libertà d'azione rispetto al governo. Concentrò i suoi sforzi nello sfondamento delle linee austriache dell'Isonzo e del Carso, avendo per obiettivo Trieste e Lubiana; la poderosa resistenza rese costosissime le undici battaglie da lui lanciate, basate su attacchi frontali che logoravano le truppe. Sorpreso nel maggio 1916 dall'offensiva austriaca sugli Altopiani, riuscì a parare il colpo e ottenne poi a sua volta un brillante successo con la conquista di Gorizia (agosto 1916). Le gravi perdite del 1917 finirono per dissanguare l'esercito, che offrì una resistenza insufficiente alla nuova offensiva sferrata a Caporetto nell'ottobre dagli Austro-Tedeschi; Cadorna non riuscì a evitare una sconfitta di grandi dimensioni. Sostituito dal generale Diaz l'8 novembre, quando già l'esercito aveva raggiunto il Piave, fece parte della Commissione militare interalleata di Versailles. Più tardi fu allontanato dal servizio attivo, ma nel 1924 Mussolini lo riabilitò con la nomina a maresciallo d'Italia.
S. Cilibrizzi, Caporetto nella leggenda e nella storia. I maggiori responsabili: Cadorna, Capello e Badoglio, Napoli, 1947; A. Gatti, Un italiano a Versailles, Milano, 1958; idem, Caporetto, Bologna, 1964; G. Rocca, Cadorna, Milano, 1985.