Cùglieri
Indicecomune in provincia di Oristano (60 km), 483 m s.m., 120,54 km², 3146 ab. (cuglieritani), patrono: Madonna della Neve (5 agosto).
Centro della Planargia, situato sul versante settentrionale del monte Ferru. Sorto in una zona abitata fin dalla preistoria, fu forse la romana Gurulis Nova, citata nel sec. II da Tolomeo. Tra i sec. VIII e IX accolse forse gli abitanti della città di origine cartaginese Cornus, spinti verso l'interno dalle incursioni arabe. Compreso nel Giudicato di Torres (sec. XI) e munito di castello (sec. XII), nel sec. XIV passò agli Arborensi e fu conquistato dagli Aragonesi (1409), che nel 1417 lo infeudarono a Guglielmo de Montagnana. Venduto agli Zatrillas, appartenne poi ad altri signori fino all'abolizione dei feudi nel 1839.§ Domina l'abitato la collegiata di Santa Maria della Neve (sec. XVII), che custodisce una venerata statua dipinta (sec. XV). Coevo è l'ex convento dei Cappuccini, che ospita l'antiquarium, che conserva materiale archeologico proveniente dal territorio. Il centro storico è caratterizzato da vicoli stretti e tortuosi con antichi palazzi e notevoli esempi di architettura rustica locale.§ L'economia si basa sull'agricoltura, con cereali, olive, frutta e uva (produzione di vini DOC), sull'allevamento di ovini, caprini, bovini e su aziende attive nei settori alimentare (frantoi e caseifici), edile, dell'abbigliamento, dei serramenti. È molto fiorente il turismo, favorito da spiagge di sabbia finissima con massicce e alte scogliere, soprattutto nelle frazioni di Santa Caterina di Pittinurri e di S'Archittu, con un bellissimo arco naturale di roccia calcarea, e nella località balneare di Torre del Pozzo.§ I dintorni sono ricchi di testimonianze preistoriche e antiche: l'ipogeo di Serruggiu (del tardo Neolitico), i numerosi nuraghi, le “tombe dei giganti” Oragiana e Oratanda, i ruderi del complesso cultuale paleocristiano di Columbaris e le rovine dell'antica Cornus.