Broch, Hermann
Indicescrittore austriaco (Vienna 1886-New Haven 1951). Dopo aver studiato ingegneria tessile, condusse l'azienda paterna fino al 1927, quando bruscamente si trasformò in un “lavoratore dello spirito”. Alla persecuzione nazista – Broch era ebreo – riuscì a sfuggire riparando negli Stati Uniti, dove continuò i suoi studi di sociologia, filosofia e psicologia e insegnò all'Università di Yale. Le radici del gusto di questo “scrittore suo malgrado”, come la critica ebbe a definirlo, e del suo costante senso di morte affondano nel fastoso crepuscolo asburgico, mentre la sua tecnica si allinea con quella di Joyce, pur risentendo della scuola di Th. Mann di Kafka. Il disgregarsi della civiltà occidentale, tema della trilogia Die Schlafwandler (1931-32; I sonnambuli), è calato in Der Versucher (1953; Il tentatore, iniziato nel 1936 e detto anche Bergroman, Romanzo montano) nella tragedia di un villaggio austriaco in cui si scatena la follia collettiva. In Der Tod des Vergil (1945; La morte di Virgilio) la morte della nostra civiltà è adombrata in quella del protagonista, i cui monologhi interiori, in una prosa appassionata e sovrabbondante, suscitano una corrente continua fra l'ipercoscienza individuale e la massa in vitale tumulto. Crisi e salvezza sono il tema anche dell'ultimo romanzo, Die Schuldlosen (1950; Gli incolpevoli), dove si accusa l'apatia della generazione cresciuta fra le due guerre. Dall'esigenza di conciliare romanzo e saggio, visione, realtà e conoscenza, scaturisce lo stile grandioso ma tortuoso dello scrittore, che si protende verso un'irraggiunta classicità. Questa tensione interna è confermata dalla vasta opera saggistica di Broch, che tocca Joyce, Hofmannsthal, il kitsch, la musica, i destini del romanzo, la psicanalisi, i problemi della democrazia, ecc. È anche autore di poesie, di un dramma, Die Entsühnung (1953; L'espiazione), e di un epistolario.
Bibliografia
J. Strelka, Kafka, Musil, Broch, Vienna-Hannover-Basilea, 1959; K. Jonas, Hermann Broch, eine bibliographische Studie, in “Philobiblon”, VI, 1962; L. Bazzicalupo, Tempo e storia in Hermann Broch, Napoli, 1987.