Borrèlli, Pasquale
filosofo italiano (Tornareccio 1782-Napoli 1849). Matematico, medico e avvocato, fu presidente della Pubblica Sicurezza e del Parlamento durante la rivoluzione napoletana del 1820 e, con il ritorno della Reazione, fu in esilio fino al 1825. Il pensiero, secondo Borrelli, deriva da una “forza insita”, che si manifesta se stimolata. Elementi ideologici e fisiologici concorrono all'atto conoscitivo, che si articola in tre funzioni: sentimento, giudizio, volontà. Giudizio e volontà sono irriducibili al sentimento. In questa prospettiva Borrelli interpreta positivamente il pensiero degli ideologi francesi, in particolare del Cabanis. Tra le opere principali si ricordano: Introduzione alla filosofia naturale del pensiero (1824), Principi della genealogia del pensiero (1825).