Bigiarétti, Lìbero
scrittore italiano (Matelica, Macerata, 1906-Roma 1993). Nella sua narrativa, caratterizzata da un'acuta penetrazione psicologica, particolarmente efficace nei ritratti femminili, la descrizione dell'ambiente della società piccolo-borghese romana si colloca su un fondo tra ironico e patetico, aprendosi talora a esiti simbolici. Esponente del sindacato nazionale scrittori e deciso promotore della cultura italiana all'estero, è stato sempre sensibile all'impegno politico e civile, sostenuto da un forte rigore morale. Tra le sue opere si ricordano: Esterina (1942), Un'amicizia difficile (1944), Un discorso d'amore (1948), La scuola dei ladri (1952), I figli (1955), Uccidi o muori (1958), I racconti (1961), Le indulgenze (1966), La controfigura (1968), Dalla donna alla luna (1972), L'uomo che mangia il leone (1974), Le stanze (1976), Due senza (1980), Il viaggiatore (1984), Abitare altrove (1990), Sogno di Ferragosto (1993, postumo).