Bióndi, Màrio

scrittore italiano (Milano 1939). Interessato alla sperimentazione sul linguaggio nell'ambito della neoavanguardia, ha esordito nel 1973 con la raccolta di versi Per rompere qualcosa. Traduttore di Singer, Golding, Soyinka, è noto soprattutto per la sua multiforme opera narrativa che va dal romanzo di formazione (Il lupo bambino, 1975) al ritratto generazionale (La sera del giorno, 1981), dal romanzo storico (Il cielo della Mezzaluna, 1982) all'epopea familiare (Gli occhi di una donna, 1985, premio Campiello), dal giallo (La civetta sul comò, 1986) alla fascinazione dei sentimenti (Un amore innocente, 1988; Crudele amore, 1990). Nel 1992 ha pubblicato il romanzo Il destino di un uomo, che ha per protagonista una figura archetipica di trovatello, divenuto adulto nel successivo Due bellissime signore (1993), ambientato nella Lombardia all'epoca della contestazione sessantottina. In ambito politico-sentimentale rimane anche Un giorno e per tutta la vita (1995), una "love story" ambientata negli anni della Resistenza, mentre nel romanzo Una porta di luce (1998) Biondi descrive, in un tumulto di episodi, le tensioni scaturite dal rapporto con il coma profondo, in cui viene a trovarsi uno dei personaggi, e la vittoria dell'amore. Codice ombra (1999) è invece un altro thriller che tra clamorose scoperte scientifiche, complotti mafiosi e servizi segreti ci porta in un futuro lontano, ma comunque ravvisabile. Nel 2003 ha pubblicato un libro di viaggi, Güle Güle. Del 2005 è Strada bianca per i Monti del cielo, un libro che è la summa dei suoi viaggi per il mondo. Ha pubblicato i romanzi La casa delle mille e una notte (2012), Rosa d'Oriente (2015) e Il segreto dell'azteco (2016). Nel 2020 ha dato alle stampe il racconto Sognando la vita. 

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