Bersàni, Pièr Luìgi

politico italiano (Bettola 1951). Dopo la laurea in filosofia, entra giovanissimo nella politica, aderendo al PCI. Dopo una serie di incarichi minori, dal 1993 al 1996 è presidente della regione Emilia-Romagna. Dal 1996 al 1999 ricopre la carica di ministro dell'Industria, del Commercio, dell'Artigianato e del Turismo, mentre dal 1999 al 2001 presiede il Ministero dei Trasporti e della Navigazione. Nel 2001 viene eletto alla Camera dei Deputati e nel 2004 entra nel Parlamento Europeo. Dal 2006 al 2008 è nominato Ministro dello Sviluppo Economico nel Governo Prodi II; aderisce al Partito Democratico (2007), appoggiando la candidatura di W. Veltroni e ne diventa ministro ombra dell'Economia. Nel 2009 vince le primarie del suo partito e viene così eletto segretario nazionale. Nel 2012 Bersani vince le primarie di Italia. Bene comune, indette per eleggere il candidato premier del centrosinistra in vista delle elezioni politiche dell’anno successivo. Alle elezioni politiche del 2013 la coalizione di centrosinistra vince di stretta misura sul centrodestra, ottenendo la maggioranza alla Camera ma non al Senato, e il presidente Napolitano lo incarica di formare un governo con cui ottenere la fiducia in Parlamento. Nel marzo 2013 comunica di non essere riuscito a formare il governo e rimette il compito nelle mani del Presidente della Repubblica. Nell'aprile del 2013, in seguito alla rielezione di G. Napolitano e fortemente contestato all'interno del suo partito per la sua linea politica, si dimette da segretario del PD. Trovandosi in disaccordo con alcune posizioni del premier Matteo Renzi, Bersani diventa la guida della cosiddetta minoranza “dem”, sorta all’interno del Partito Democratico. Nel 2016 vota “No” al referendum costituzionale, fortemente voluto da Renzi. Nel 2017 esce dal Partito Democratico e dà vita, insieme al resto della minoranza “dem”, al nuovo partito  Articolo 1- Movimento democratico e Progressista. Alle politiche del 2018 viene eletto alla Camera dei deputati.