Benioff, Hugo
geofisico russo (1899-1968) noto soprattutto per aver rilevato l'esistenza del piano che da lui prese il nome di piano di Benioff. Così si definisce quella superficie che, in zone particolarmente sismiche della Terra, contiene ipocentri di terremoti da superficiali a profondi. In prossimità delle fosse oceaniche e dei corrispondenti archi (vulcanici o magmatici), la mappatura degli ipocentri che si verificano nell'area mostra che questi si dispongono regolarmente lungo un piano inclinato immergentesi, dal lato esterno della fossa, al di sotto degli archi. I piani di Benioff hanno in genere una inclinazione di 45º, ma alcuni possono avere una inclinazione minore, mentre altri risultano, al contrario, quasi verticali. In generale, la frequenza degli ipocentri dei terremoti lungo il piano di Benioff è maggiore nei primi 200 km di profondità, ma sono stati registrati anche terremoti con ipocentro fino a 700 km. Il piano di Benioff è interpretato, nell'ambito della tettonica delle placche, come il piano lungo il quale, in corrispondenza di un margine convergente, una placca costituita da litosfera oceanica si incurva e si introflette all'interno della Terra, secondo un processo che viene detto di subduzione. Non esiste ancora, tuttavia, una spiegazione universalmente accettata sul perché, in corrispondenza di una zona di subduzione, gli ipocentri dei terremoti debbano disporsi secondo questa particolare geometria. Nella seconda metà degli anni Settanta del sec. XX il problema è stato ulteriormente complicato dalla scoperta che in molte aree di subduzione (fossa del Giappone, fossa della Nuova Zelanda, fossa delle Aleutine, fossa delle Kurili), il piano di Benioff risulta sdoppiato in due piani paralleli, separati tra loro da una zona asismica dello spessore di circa 20 km.