Bellman, Carl Michael
poeta svedese (Stoccolma 1740-1795). Nato da una rispettabile famiglia borghese, fece i suoi studi privatamente; talento letterario precoce, già a 17 anni scriveva delle poesie, burlesche parodie di luoghi biblici. Più tardi trovò un impiego in banca, ma, dato il suo tenore di vita eccessivamente dispendioso, oberato dai debiti, fu costretto a fuggire in Norvegia. Tornato in Svezia, passò attraverso vari impieghi statali, mentre si affermava definitivamente la sua fama di poeta. Nel 1775 il re Gustavo III gli concesse una pensione, onorandolo del titolo di segretario di Corte. In quel periodo Bellman scriveva le prime canzoni della sua migliore raccolta poetica, Le epistole di Fredman, che fu pubblicata soltanto nel 1790 con una famosa prefazione di Johan Henrik Kellgren. Si tratta di poesie lirico-drammatiche che presentano, tramite il personaggio di Fredman, un vangelo dei gaudenti, amanti del vino, delle donne e della musica. Lo stile è a un tempo naturalistico e manierato, burlesco e malinconico. Sullo sfondo di incantevoli immagini di Stoccolma e del suo arcipelago, i personaggi vivono la loro vita senza troppe preoccupazioni intorno alla protagonista, Ulla Winblad. Nel 1791 il poeta pubblicò una seconda raccolta, Le canzoni di Fredman, che contiene alcune delle sue composizioni giovanili. Bellman musicò parte delle sue composizioni poetiche, adattandole ad arie popolari e a melodie di grandi musicisti come Haendel, Haydn, Gluck e Pergolesi.