Bava, Eusèbio
generale (Vercelli 1790-Torino 1854). Entrato nell'esercito napoleonico dopo aver frequentato l'Accademia di Saint-Cyr (Francia), combatté in Prussia e in Spagna segnalandosi a Jena e agli assedi di Danzica e di Saragozza. Ferito e catturato dagli Inglesi a Oporto (1810), riuscì a fuggire e tornò in Spagna dove riprese la lotta fino al 1814. Legatosi quindi alla monarchia sabauda, non partecipò ai moti del 1821 e fu anzi impegnato da Carlo Felice per la ricostituzione dell'esercito in senso nettamente dinastico. Nel 1848 venne nominato senatore da Carlo Alberto. Durante la I guerra d'indipendenza vinse le due battaglie di Goito e impedì che la ritirata dopo Custoza si trasformasse in una rotta. Caduto in disgrazia dopo la sconfitta di Santa Lucia, pubblicò in difesa della sua condotta una relazione estremamente polemica anche nei riguardi del re e del capo di Stato Maggiore generale Salasco. Il 15 dicembre 1848 venne perciò esonerato dalla carica di generale in capo che aveva appena ricevuto (22 ottobre) e sostituito dal generale W. Chrzanowski. Dopo la sconfitta di Novara, Vittorio Emanuele II lo fece nominare ministro della Guerra (4 settembre 1849), ma per la durezza usata nel tentativo di riordinare l'esercito fu costretto a dimettersi (14 ottobre 1849).