Bardem, Juan Antonio

regista cinematografico spagnolo (Madrid 1922-2002). Figlio d'arte (padre e madre attori, anche di cinema), costituì con Berlanga la coppia di sceneggiatori-registi che negli anni Cinquanta rinvigorì il cinema nazionale con opere di realtà sociale, di critica morale e di costume. Tra i due fu il più chiaro sul piano ideologico, ma sul piano artistico il più influenzabile dai modelli stranieri. Si sente Antonioni in Muerte de un ciclista (titolo it. Gli egoisti, 1955) e Fellini in Calle Mayor (1956), dove una malinconica zitella di provincia è vittima dei feroci strali di un gruppo di “vitelloni”. Ma tali film vanno anche letti in controluce, quali metafore della società spagnola di quegli anni, statica e oppressiva. Del 1976 è El puente, emblematica cavalcata di un motociclista che percorre la Spagna alla ricerca della solidarietà. Interessanti certe sue cronache “minori” (Cómicos, 1954, sugli attori vaganti; A las cinco de la tarde, 1960, sui toreri e i loro impresari-sfruttatori). Sono seguiti Siete dias de Enero (1978), sul terrorismo falangista, e la biografia Dimitrov (1981). Nel 1987 ha realizzato per la televisione Lorca, muerte de un poeta, una coproduzione tra Spagna, Italia e Germania. Nel 1998 è tornato al cinema con il film drammatico Resultado final.

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