Baratynskij o Boratynskij, Evgenij Abramovič

poeta russo (Mara, Tambov, 1800-Napoli 1844). La passione per la poesia lo avvicinò ai migliori poeti dell'epoca: A. S. Puškin, A. A. Delvig, V. K. Kjuchelbeker, K. F. Ryleev e altri. Scrisse versi impregnati di pessimismo e di meditazioni filosofiche, talvolta difficilmente comprensibili, che testimoniano la ricerca della verità morale. Tra le sue opere, raccolte e pubblicate dapprima sotto il titolo Versi (1827) e più tardi Opera completa (1884), spiccano: Confessione, giudicata da Puškin la migliore elegia russa; il poemetto Eda (1824), la sua opera principale, nella quale, secondo le sue stesse parole, cercò di superare il romanticismo puškiniano contrapponendo all'eccezionalità delle situazioni e dei caratteri la massima semplicità; Il ballo, Morte e L'ultima morte, in difesa della poesia e contro il prevalere della corrente scientifica che si andava affermando negli anni Trenta; Finlandia e Alla morte di Goethe, uno dei capolavori della lirica russa.

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