Bar Kōhĕbā
soprannome di Simone ben Kosîba, condottiero messianico dell'ultima ribellione giudaica contro Roma (132-135/6 d. C.). Bar Kōhĕbā portava il titolo di “principe d'Israele”, mentre il soprannome onorifico (=Figlio della Stella) si riferisce al passo biblico Numeri 24,17, interpretato in senso messianico da rabbi ʽĀqîbā ben Yōsēf. Dopo il fallimento della ribellione il nome venne nella letteratura rabbinica storpiato in Bar Kosiba (menzognero). Bar Kōhĕbā riuscì nel corso della seconda ribellione giudaica antiromana, scoppiata nel 132, ad assurgere alla carica di comandante supremo, riuscendo a impadronirsi di parte della Palestina, compresa Gerusalemme. Il suo breve regno si caratterizza per l'ortodossia severissima; i suoi guerrieri si chiamavano col titolo di “fratelli”. Soverchiato dalle superiori forze romane, fu sconfitto nei pressi dell'odierna Beiṭār (arabo Baṭṭir) a SW di Gerusalemme e i superstiti tentarono, invano, di rifugiarsi nelle grotte di Qumrân. Con Bar Kōhĕbā cessò ogni indipendenza nazionale d'Israele fino alla rinascita sionista.