Balázs, Béla

teorico ungherese del cinema (Szeged 1884-Budapest 1949). Fin dal 1924 nel saggio L'uomo visibile, pubblicato a Vienna, e, successivamente, in Lo spirito del film (1930) svegliò la cieca cultura ufficiale analizzando ed esaltando per primo la nuova poetica, di cui individuò con acume tecniche e valori. Il suo volume conclusivo Il film, evoluzione ed essenza di un'arte nuova apparve a Mosca nel 1945. Già sceneggiatore in Germania (per esempio di Die Dreigroschenoper, L'opera da tre soldi, di Pabst, 1931), rientrato in patria dal lungo esilio (1932-45, trascorso in URSS) contribuì alla rinascita del cinema nazionale scrivendo il testo di È accaduto in Europa (1947) di Géza von Radványi. Scrisse racconti, romanzi, poesie in ungherese e in tedesco, in cui si mescolano vecchio e nuovo, estetica idealista e convinzioni marxiste. Sottilmente ironico, disegna mondi fantastici e colorati, come nel Libro delle meraviglie, pubblicato in tedesco nel 1922 e in ungherese nel 1948.

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