Baklanov, Grigorij Jakovlevič
prosatore russo di origine ebraica (Voronež 1923-Mosca 2009). Esordì con racconti ambientati nella campagna russa, quindi scrisse brevi romanzi sulla seconda guerra mondiale, osservata in maniera critica, dal punto di vista di un semplice soldato. Della guerra descrisse gli orrori in opere come Una spanna di terra (1959), I morti non si vergognano (1962), Luglio 1941 (1965). Ne Gli amici (1975) affrontò invece il dilemma etico, tipico della letteratura russa prima e sovietica poi, tra interessi personali e collettivi. Uomo di punta del clima di rinnovamento culturale della perestrojka, scrittore di orientamento progressista, Baklanov è stato il primo narratore sovietico a firmare un articolo “ufficiale” dedicato a un autore dissidente. Pur essendo iscritto al Partito Comunista, nel 1988 firmò anche una lettera aperta a M. Gorbačëv, che all'epoca ricopriva la carica di segretario generale del PCUS, nella quale sosteneva che i dirigenti comunisti che non erano d'accordo con l'attuazione della perestrojka dovevano dimettersi. Oltre ad aver assunto la carica di direttore della rivista letteraria Znamja, Baklanov è stato anche scrittore di teatro e di cinema.