Bălcescu, Nicolae
patriota, letterato e storico romeno (Bucarest 1819-Palermo 1852). Nel 1843 aderì alla Fratia, una società segreta di tipo carbonaro, e, con preciso impegno politico, si dedicò allo studio della storia patria, pubblicando, con A. T. Laurian, il Magazzino storico per la Dacia (1845-47). Nel 1846, per non essere imprigionato come già era avvenuto nel 1840, abbandonò la Romania e si recò dapprima a Parigi, poi in Italia dove, a Palermo, s'incontrò con V. Alecsandri. Nell'entusiasmo rivoluzionario del 1848 ritornò in patria e fu nominato segretario del governo provvisorio; poi, fallito il moto rivoluzionario, si rifugiò di nuovo a Parigi, dove diede la sua adesione al piano di Mazzini per una federazione di tutti i movimenti rivoluzionari europei. È di quest'epoca la pubblicazione di due opere notevoli per quel tempo, la Question économique des Principautés Danubiennes (1850), che presenta in tutta la sua gravità il problema dei contadini romeni, e Il cammino della rivoluzione nella storia dei Romeni (1850). Consunto dalla tisi, cercò di rientrare in patria ma non gli fu concesso di sbarcare e dovette ritornare a Palermo. Dal 1846 fino alla morte si dedicò, con un infaticabile lavoro di ricerca negli archivi italiani, alla stesura della sua opera maggiore, la Storia dei Romeni sotto il Principe Michele il Coraggioso; l'opera, rimasta incompiuta, rappresenta il supremo tentativo di Bălcescu di creare una storia del popolo romeno che ponesse le basi di una coscienza nazionale. Il suo stile, forgiato attraverso un attento studio dell'antica letteratura popolare, è ancor oggi un modello della prosa storica romena.