Bòssi Fedrigòtti, Isabèlla

scrittrice e giornalista italiana (Rovereto 1948). Ha esordito nell'ambito della narrativa con il romanzo Amore mio, uccidi Garibaldi (1980), prima di una serie di rievocazioni storiche cui hanno fatto seguito Casa di guerra, del 1983, e Diario di una dama di corte, del 1984, nei quali l'autrice, memore delle nobili ascendenze austriache di parte materna, ha ricostruito vicende e stati d'animo di un Ottocento risorgimentale visto dalla parte dei “vinti” nella fase che segnò il luminoso tramonto del dominio asburgico. Con le prove successive la prospettiva storica ha acquisito una dimensione più evocativa e carattere simbolico: è il caso dell'intenso rapporto conflittuale fra le due sorelle protagoniste del romanzo Di buona famiglia (1991, premio Campiello) o dell'affresco familiare Magazzino vita (1996), un viaggio sentimentale alla ricerca di una storia domestica ricostruita attraverso l'analisi degli oggetti e dello spazio abitativo. Nel libro di racconti Il catalogo delle amiche (1998) ha narrato le vicende di donne emancipate, spesso assalite da violente crisi nevrotiche e da infelicità, ma in grado comunque di mantenersi in un delicato equilibrio psicologico. In Cari Saluti (2001), invece, la scrittrice ha descritto i tormenti e le indagini di amici e familiari di un uomo inspiegabilmente scomparso. Nel 2003 ha pubblicato La valigia del signor Budischowsky, storia di un'infanzia povera ma essenziale. Nel 2008 è uscito Il mio primo figlio e nel 2012 I vestiti delle donne. Nel 2015 ha pubblicato Quando il mondo era in ordine. Nel 2019 le è stato assegnato il Premio della Fondazione Campiello alla carriera. 

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