Aznar López, José María
uomo politico spagnolo (Madrid 1953). Conservatore, di formazione giuridica, partecipava alla trasformazione di Alleanza Popolare in Partito Popolare di cui negli anni Novanta diveniva il leader. Approfittando delle difficoltà dei socialisti, investiti da numerosi scandali, mentre nel Paese il terrorismo dell'ETA continuava a mietere vittime, Aznar López affrontava la campagna per le elezioni politiche anticipate del marzo 1996 con un programma di rigore morale e di netta chiusura nei confronti del separatismo basco. Un programma che riusciva a far breccia anche in alcuni ambienti intellettuali (Mario Vargas Llosa e Camilo José Cela), nonostante la dichiarata volontà di sopprimere il Ministero della Cultura riconducendone le competenze a quello dell'Educazione. Il risultato elettorale, sia pur di stretta misura, confermava il declino socialista e l'affermazione dei Popolari, ma si trattava di una vittoria che non consentiva la formazione di una maggioranza autonoma alle Cortes. Aznar López ricercava, allora, la convergenza dei partiti autonomisti cui concedeva ampie garanzie in tema di federalismo fiscale e decentramento, potendo in tal modo ricevere la fiducia parlamentare per il suo primo governo (maggio 1996). Postosi come obiettivo di governo anche il risanamento dell'economia e la riduzione del deficit pubblico e dell'inflazione – traguardo che raggiungeva facendo rientrare la Spagna tra i primi 11 Paesi che adottavano l'euro dal gennaio 1999 –, Aznar López, nonostante la ripresa del terrorismo e l'emergere di scandali in cui restavano coinvolti esponenti di spicco del suo esecutivo, nel marzo 2000 vinceva nuovamente le elezioni e veniva riconfermato capo del governo. Nel 2003 lasciava gli incarichi nel Partito Popolare e nel 2004, dopo le elezioni politiche del 14 marzo, la carica di primo ministro. Le consultazioni elettorali erano state precedute dal gravissimo attentato di Madrid.