Avèlla
Indicecomune in provincia di Avellino (24 km), 207 m s.m., 30,38 km², 7677 ab. (avellani), patrono: san Sebastiano Martire (20 gennaio).
Generalità
Cittadina posta tra la pianura nolana e la conca di Baiano, allo sbocco della valle del torrente Clanio. L'impianto urbano dell'antica Abella risale all'età sannitica: fra i numerosi reperti archeologici ritrovati sul territorio è il celebre cippus abellanus, interessante documento epigrafico in lingua osca della metà del sec. II a.C.
Storia
Di antiche origini, fu dalla seconda metà del sec. IV a. C. sotto la protezione di Roma. Fedele a questa durante la guerra sociale, venne incendiata (87 a.C.) dai Sanniti di Nola. Devastata dai Goti nel sec. V, venne ricostruita e munita di fortificazioni dai Longobardi nel sec. IX. I Saraceni la assalirono nell'884 e gli Ungari la distrussero nel 937: a questo periodo risale il graduale spopolamento dell'abitato originario a favore dell'attuale insediamento. Appartenne poi a vari feudatari, tra cui, dal 1604 alla fine della feudalità, i Doria del Carretto. Tra il 1861 e il 1865 il territorio fu teatro delle scorrerie dei briganti.
Arte
La collegiata di San Giovanni Battista, fondata secondo la tradizione su una chiesa del sec. VI, si presenta con le forme barocche ricevute nel sec. XVII. Il palazzo Colonna (sec. XVI), oggi municipio, ha una lunga facciata inquadrata da avancorpi. Prossimi all'abitato sono i resti del castello: una torre cilindrica, il mastio diroccato e poche mura esterne.
Economia
L'agricoltura produce cereali, nocciole, noci, olive, uva, frutta; si praticano lo sfruttamento dei boschi (castagne, legname e funghi) e l'allevamento ovino e caprino. L'industria opera nei settori alimentare (ricotta e formaggi), conserviero (frutta) ed edile. Caratteristico l'artigianato del legno e della produzione delle “fuscelle” (contenitori in giunco per la ricotta).
Dintorni
Nei dintorni sono i resti dell'anfiteatro (sec. I a. C.) dell'antica Abella, con l'arena di forma ellittica, e la chiesa-grotta di età longobarda (sec. VIII-IX) di San Michele, dove sono conservati affreschi risalenti alla seconda metà del sec. XIII.