Attìlio Règolo, Marco

console romano attorno al 267 a. C., vinse i Cartaginesi nella grande battaglia navale di Ecnomo (256 a. C.); sbarcato in Africa nel 255 a. C., piombò con due legioni su Tunisi e s'accampò nei pressi di Cartagine. Sconfitto dal nemico in una battaglia alquanto sfortunata per i Romani, fu fatto prigioniero. Dopo la successiva battaglia di Palermo (254), per la quale i Romani catturarono un gran numero di Cartaginesi, l'illustre prigioniero fu inviato a Roma perché trattasse la pace fra i due schieramenti o almeno lo scambio dei prigionieri. A Roma, Attilio Regolo persuase invece il Senato a proseguire la guerra facendo respingere la proposta d'un nemico stremato e destinato alla sconfitta certa. Dopo di che, rispettando il giuramento imposto dai Cartaginesi, il coraggioso console tornò dal nemico. Sembra leggenda il supplizio inflittogli, al ritorno, dai Cartaginesi che lo avrebbero fatto rotolare in una botte irta di chiodi, dopo averlo esposto al sole con le palpebre strappate. § Alla figura del console romano si ispira il dramma in tre atti di Metastasio, rappresentato nel 1750, a Dresda, con musica di J. A. Hasse. Di tono eroico e tragico, giunge a esiti di alta declamazione retorica, non disgiunta da maestosità scenica e da accenti vibranti. Dopo Hasse altri compositori, fra cui N. Jommelli (1753), musicarono il dramma metastasiano. Un Attilio Regolo fu pure musicato da A. Scarlatti (1719).

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