Assab
(o Aseb), città (31.000 ab.) dell'Eritrea, porto sulla baia omonima che si apre sulla costa dancala del Mar Rosso, 80 km a NW dello stretto di Bab al Mandab. E' la seconda città del Paese per popolazione (1992). Collegata per strada (488 km) con Dessiè, sull'Acrocoro Etiopico, e quindi con Addis Abeba, ha svolto, fin dall'acquisizione da parte dell'Italia, un importante ruolo commerciale (pelli, bestiame, cereali, caffè, proseguito dopo l'indipendenza dell'Etiopia, nonostante la concorrenza esercitata dal vicino porto di Gibuti, nello Stato omonimo, che poteva avvalersi, per gli scambi con la capitale etiopica, anche di un tronco ferroviario. E' un importante porto commerciale e peschereccio, quasi irrilevante per l'Eritrea stessa (che non ne costituisce il retroterra economico), ma sbocco marittimo dell'Etiopia centrale. Dopo l'indipendenza dell'Eritrea e nel quadro delle buone relazioni instaurate con l'Etiopia, ad Assab è stato attribuito lo status di porto franco dell'Etiopia, ormai priva di sbocchi marittimi; questa si è vista così garantita un accesso al mare, oltre quello di Gibuti, la cui situazione politica non ha sempre consentito il regolare transito delle merci da e per l'Etiopia, mentre il porto di Assab ha recuperato il suo retroterra tradizionale. Praticate, localmente, l'estrazione del sale e la pesca. In funzione un impianto petrolchimico: § Nel novembre 1869 due capi locali cedettero Assab a G. Sapeto, agente della società di navigazione Rubattino. L'acquisto era fatto in realtà per conto del governo italiano, che più tardi, nel 1882, assunse direttamente il possesso della località. Occupata dalle truppe britanniche nel 1941, Assab fu annessa all'Etiopia nel 1962. Dal 1993 appartiene all'Eritrea.