Angiolétti, Giovanni Battista

scrittore e giornalista italiano (Milano 1896-Napoli 1961). Fu condirettore, dal 1928 al 1934, della Fiera letteraria, poi Italia letteraria; dal 1945 al 1947 diresse la risorta Fiera letteraria e, dal 1952, la rivista L'approdo letterario. Nella sua prosa, di derivazione rondista, si avverte una pluralità di motivi e di toni, variamente definiti in sede critica con le formule di “prosa evocativa” o di “poemetto in prosa”, ma sempre riconducibili all'unità di quell'“aura poetica” in cui Angioletti stesso ha identificato la fonte della sua ispirazione. Dai racconti del Giorno del giudizio (1927), ancora insidiati da un estetismo allegorico, a quelli del Buon veliero (1931), Angioletti viene progressivamente liberandosi dai limiti del poemetto in prosa, come dimostrano l'esperimento di Donata (1940) e l'evocazione autobiografica de La memoria (1949), forse il suo libro migliore, dove l'eredità del romanticismo e del moralismo lombardo si congiunge con il proposito tutto moderno di delineare i miti della civiltà industriale milanese. Al tema memorialistico subentra quello apocalittico in Giobbe uomo solo (1955), rielaborazione in chiave moderna del libro biblico di Giobbe. In armonia con il narratore è l'Angioletti ritrattista e viaggiatore (L'anatra alla normanna, 1957) e soprattutto europeista, assertore di un'unità culturale europea quale mezzo di superamento di ogni barriera. Di questo suo mito dell'Europa letteraria fanno fede, oltre alla fondazione (1958) della Comunità europea degli scrittori, alcuni suoi libri: Scrittori d'Europa (1928), Un europeo d'Italia (1951), Tutta l'Europa (1961).

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora